Teresa Sapey
Laureata al Politecnico di Torino nel 1985, Teresa Sapey si laurea subito dopo in Belle Arti alla BFA Parson School di Design a Parigi, dove si specializza nel design, sviluppo ed ergonomia degli spazi lavorativi.
Nel 1986 ottiene il titolo di architetto e lo stesso anno vince una borsa di studio, assegnata dal Ministro della Pubblica Istruzione a Roma, per svolgere un Master dell’Architettura degli spazi lavorativi e, in contemporanea, ottiene il CEAA (Certificats d’Études Approfondies en Architecture) alla Facoltà di Architettura La Villette a Parigi (UPA6). Nel 1990, a Madrid, Teresa fonda lo Studio che porta il suo nome. Dal 1999 fa parte delle RIBA (Royal Institute of British Architects).
Numerose le sue esperienze didattiche: ha collaborato con La Villette a Parigi e ha partecipato in diverse conferenze e laboratori alla Domus Academy a Milano. Inoltre, l’architetto è docente all’Università Camilo José Cela a Madrid, dove insegna un laboratorio di ricerca plastica e, dal 2004, è professore ospite al Master in design e architettura all’Università Politecnica di Madrid.
Dal 1989, anno in cui Teresa partecipa al primo congresso mondiale sull’Architettura del Lavoro e degli Spazi Commerciali in Svezia, l’architetto ha presentato e presidiato diverse conferenze in giro per il mondo. Nel 2007 è stata invitata come ospite osservatrice alla biennale di Venezia e nel 2008 ha partecipato al Congresso Mondiale della Creatività nella Comunità Islamica, presidiato a Dubai. Lo studio ha lavorato per numerose istituzioni sia pubbliche sia private ed ha collaborato con diversi designer e professionisti dell’arte.
Nel 2004, Sapey partecipa attivamente nel progetto del Silken Puerta de America hotel, insieme a Zaha Hadid, Norman Foster, David Chipperfield, Jean Nouvel, Ron Arad and Arata Isozaki. Nel 2005, Teresa vince il concorso per il miglio negozio d’abbigliamento disegnato a Madrid: Custo Barcelona flagship store. Nel 2008, lo studio sviluppa il primo parcheggio ecologico e sostenibile al mondo, che viene costruito a Valencia ad in cui e’ possibile ricaricare la propria automobile. Il lavoro dell’architetto è stato pubblicato in numerose riviste e giornali sia nazionali sia internazionali. Nel 2004, pubblica Sapore Sapey (Electa Mondadori), una collezione monografica che sintetizza il lavoro prodotto dallo studio nei dieci anni anteriori alla pubblicazione. Nel 2007, l’architetto vince il premio Wallpaper Young Breakthrough Designer of The Year e, nel 2008, riceve il premio Women Together da parte delle Nazioni Unite a New York. Nel 2009, Marie Claire Italia la nomina tra le dieci donne che cambieranno il mondo e, lo stesso anno, riceve la commendazione di Cavaliere dell’Ordine della Repubblica Italiana dall’Ordine al Merito.
Nel 2010, Teresa riceve il premio di ‘miglior designer dell’anno’ dalla riviste AD per essersi occupata dei non-luoghi urbani. Lo stesso anno Electa Mondadori pubblica Sapone Sapey, la seconda raccolta monografica dei progetti dello studio.
Sala Graziella Lonardi Buontempo
Il mio obiettivo è quello di lavorare con lo spazio in modo tale da creare e trasmettere ogni tipo di emozione.
L’architetto, designer e artista Teresa Sapey incontra il pubblico per approfondire il tema del recupero architettonico: “Sappiamo bene come recuperare una corpo architettonico, ma non sappiamo molto su come recuperarne l’anima. Tutti comprendiamo la necessità di ripristinare, rafforzare o sostituire un edificio o uno spazio pubblico, ma raramente pensiamo al suo uso originario, allo spirito con cui è stata concepita.”
Intervengono:
Teresa Sapey Studio Sapey&Partners
Victor Alarcón Imprenditore, architetto-production-designer
Introduce e modera Margherita Guccione
La punta della mia lingua é affilata quanto la punta di una matita. Non mi piace giustificare i miei gusti, in particolare quando parlo delle mie passioni: l’architettura ed il cibo. Mi piace il sapore Sapey. Piccante come un peperoncino.
Teresa Sapey
Teresa Sapey
Victor Alarcón