Concorso per il nuovo centro visitatori per il Campo di Fossoli
Nell’ambito della valorizzazione del patrimonio storico artistico e della promozione dell’architettura contemporanea il MAXXI, in sinergia con il Comune di Carpi e la Fondazione Fossoli, supporta l’organizzazione e la promozione del concorso internazionale di progettazione, in due gradi, per il “Nuovo centro visitatori per il Campo di Fossoli”.
Il Campo di Fossoli è un luogo della memoria della Storia italiana.
Oggetto del concorso è l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione del nuovo Centro visitatori e dei relativi servizi di accoglienza nell’area d’ingresso al Campo.
La finalità è quella di realizzare un’opera pubblica in grado di valorizzare il sito della memoria, significativa dal punto di vista della qualità architettonica, offrendo ambienti per lo studio, laboratori, installazioni, reception, bookshop e servizi al visitatore.
BANDO
Il bando e tutti i materiali del concorso sono scaricabili alla pagina
www.concorsiarchibo.eu/campo-fossoli
Le iscrizioni per il I Grado del concorso chiudono l’8 ottobre 2020.
INFORMAZIONI STORICHE
www.fondazionefossoli.org
Il Campo di Fossoli è un luogo della memoria della Storia italiana che si trova inserito, pur nella distanza spaziale, in un sistema di grande forza, che comprende anche il Museo Monumento al Deportato, a sua volta inserito in un territorio che porta evidenti segni delle vicende relative al secondo conflitto mondiale (cippi, lapidi ecc). Un patrimonio memoriale sempre più riconosciuto dalla comunità nazionale e internazionale
Il vecchio Campo di Fossoli venne costruito nel 1942 come campo per prigionieri di guerra. Nel dicembre del 1943 viene realizzato anche il Campo Nuovo trasformando il complesso in campo di raccolta per ebrei, provenienti dai campi provinciali del territorio, e in seguito anche per oppositori politici.
Dal 1944 l’autorità germanica rileva l’area rendendolo Polizei und Durchgangslager (campo di polizia e di transito), per prigionieri politici e razziali che vengono qui trasferiti dai campi e dalle carceri del nord Italia per essere deportati nei Lager europei. Da lì partono 2840 ebrei, un terzo della deportazione dall’Italia e otre 2800 politici.
Terminato il conflitto, una parte del Campo di Fossoli è utilizzata per imprigionare soldati tedeschi e collaboratori; tra il ’46 e il ’47 vengono qui ospitati “stranieri indesiderabili”, ovvero profughi di guerra in attesa del permesso di rimpatrio.
Dal 1947 don Zeno Saltini occupa pacificamente alcune baracche del campo per poter alloggiare bambini orfani di guerra e famiglie di adozione dell’Opera Piccoli Apostoli, creando Nomadelfia. La comunità resta a Fossoli fino al 1952.
Nel 1954 l’Opera assistenziale profughi giuliano-dalmati prende in affitto il Campo di Fossoli, ormai vuoto, per farvi affluire profughi italiani provenienti dai territori jugoslavi. Nasce il Villaggio san Marco dove trovano alloggio 150 famiglie (circa 450 persone) che devono lasciare i territori annessi alla Jugoslavia. L’esperienza del Villaggio san Marco si conclude nel 1970 quando tutte le famiglie istriane hanno ormai lasciato Fossoli. È l’ultimo utilizzo dell’area.
Nel 1984 il Comune di Carpi ottiene in concessione gratuita dallo Stato l’ex campo di concentramento perché sia destinato alla “Istituzione del Museo-Monumento nazionale a perenne ricordo delle vittime dei campi di concentramento e a parco pubblico”.
Dal 1996 la Fondazione Fossoli svolge il compito di tutela e valorizzazione del Campo di Fossoli e di gestione della sua fruizione.