MONTUORI. Atrio e biglietteria della Stazione Termini
Il concorso per il completamento della Stazione Termini, i cui lavori di costruzione su progetto di Angiolo Mazzoni erano rimasti incompiuti, spinge Roma fuori dalla guerra e dal fascismo. Sulla stessa piazza dove affacciano le Terme di Diocleziano, i due gruppi guidati da Montuori e Castellazzi, vincitori ex-aequo del concorso, disegnano, apparentemente ricalcando il profilo sagomato del primo tratto dell’Agger Servianus, una delle strutture più familiari ai romani e ai turisti: il cosiddetto “dinosauro” che ospita l’atrio e la biglietteria della stazione. La teoria di telai zoppi identici, appoggiati su pilastri fusiformi, genera una copertura gigantesca, del tutto priva, però, di retorica monumentale, che introduce piuttosto il tema, tipico del dopoguerra italiano, del “realismo strutturale”.