mostra
24 Ottobre 2014 > 30 Novembre 2014

Open Museum Open City

a cura di Hou Hanru

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

maggiori informazioni

Immateriale, immersivo, incontrollabile, onnipresente, invisibile, il suono è l’aspetto più radicale e sperimentale dell’arte contemporanea, uno strumento perfetto per conquistare spazi di libertà espressiva.

Una mostra che prende vita nell’intero museo, un’occasione extra-ordinaria per analizzare alcuni dei più importanti temi dei nostri tempi attraverso il loro suono.

A riempire gli spazi sono le installazioni site specific di Justin Bennett, Cevdet Erek, Lara Favaretto, Francesco Fonassi, Bill Fontana, Jean-Baptiste Ganne, Ryoji Ikeda, Haroon Mirza, Philippe Rahm e RAM radioartemobile che trasformano il museo di volta in volta in un ambiente urbano, intimo, spirituale, politico, ridefinendo così anche il suo significato di istituzione pubblica: uno spazio aperto, un palco unico per il dialogo tra voci diverse e per la proposta di nuovi progetti sociali ‘svuotando lo spazio’ e riempiendolo con i suoni. Dal suono fluido dell’acqua che scorre sotto la città di Roma, alla scomposizione di un pezzo musicale in singole note, dai rumori della città al il ritmo della rivoluzione e molto altro ancora.

Il suono diventa la chiave d’interpretazione della realtà, un modo speciale per esplorarla, per creare un museo aperto, esempio condensato di una città aperta.

I suoni reinventano gli spazi fisici e psicologici del Museo nell’ambito di temi universali che accompagnano lo spettatore-ascoltatore lungo il percorso di visita: A: l’origine (del cosmo); Natura, libertà o limite?; La città, lì fuori, qui dentro; Surfing the digital wave; Musica: costruire lo spazio; Il guerriero solitario; Rivelazione; L’insurrezione che verrà e Come together.
Attraverso suoni live e registrati, generati da tecnologie analogiche o digitali, di origine urbana, naturale, umana, meccanica, musicale, testuale, le installazioni non solo comunicano emozioni e immaginari ma contribuiscono anche a ri-modellare l’architettura del MAXXI, creando continue connessioni tra l’interno e l’esterno, tra l’istituzione e la città, tra il mondo artistico e le altre comunità.

Parte integrante e fondamentale del progetto sono gli eventi che si svolgono per tutto il periodo della mostra: performance, proiezioni di video e foto, teatro, danza, musica, cinema, narrazioni, conferenze e dibattiti, legati alle diverse aree tematiche, ai quali partecipano artisti, architetti, intellettuali, politici e naturalmente il pubblico. Nasce così una piattaforma per la sperimentazione di idee nuove, un laboratorio di vita democratica e innovativa, in cui gli spettatori non sono più osservatori passivi ma partecipanti attivi.

Open Museum, Open City è un progetto rivolto al futuro. Ma il futuro è un mondo sconosciuto. L’unica certezza che possiamo aspettarci in quest’avventura densa di incertezza è che le nostre vite possano esserne cambiate.

 

 

scarica la rassegna stampa