La Collezione di arte e architettura del MAXXI rappresenta l’elemento fondante del museo e ne definisce l’identità. Da ottobre 2015 è esposta in modo permanente con diversi allestimenti di opere.
Una porzione di paesaggio servita sulla piazza del MAXXI.
Uno stralcio di vita campestre, per farci ritrovare insieme, sdraiati a terra a nutrire l’anima e ristorare il corpo.
Torna anche quest’anno YAP – Young Architects Program, il programma di promozione e sostegno alla giovane architettura, giunto alla sua quinta edizione italiana e organizzato dal MAXXI in collaborazione con il MoMA/MoMA PS1 di New York, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern (Turchia) e MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul (Corea).
A vincere questa nuova edizione è l’installazione Great Land del gruppo CORTE. Una “zolla” di paesaggio campestre si staglia nella piazza del MAXXI e crea, in un gioco di rimandi tra l’architettura del museo e la natura – alberi, prato e fiori – dell’installazione. Una natura accentuata dall’effetto delle pareti specchiate che moltiplicano il verde e rendono lo spazio esterno del museo un luogo da attraversare e vivere all’ombra degli alberi che si scoprono come in un mondo segreto dentro l’installazione.
Sotto le lucciole dell’installazione si svolgeranno, da luglio ad ottobre, le serate di YAP FEST 2015, il programma degli eventi estivi del museo con un palinsesto ricco di diverse forme di intrattenimento, pensate per coniugare natura e cultura, conoscenza e divertimento, tra cinema, teatro, musica, poesia e performance sperimentali.
Il team di CORTE per YAP è:
Nicola Alicata, Cecilia Bandiera, Silvia Firmani, Massimiliano Giglietti, Michele Malagoli, Giorgio Marchese, Daniele Marcotulli, Gabriel Enrique Nariño, Arianna Nobile, Andrea Ottaviani, Giovanni Policriti, Annalaura Valitutti.
Il progetto intende immaginare l’agricoltura come parco. Uno spazio invaso da un’ampia coltivazione di riso, diventa ambito di sperimentazione in cui pratiche urbane, scandite dal solo materiale agricolo, offrono al pubblico esperienze del tutto inaspettate. Percorsi in trincea, radure, zone d’ombra, scavate nella fitta distesa di spighe ad alto fusto, creano spazi capaci di accogliere e allo stesso tempo disorientare il visitatore. La sera, gli ampi corpi di spighe diventano quinte agricole delle iniziative proposte dal programma di eventi estivi.
Cyn Cyn | Sara Gangemi
Cyn Cyn è una sezione immaginaria di territorio che trae ispirazione dal paesaggio agricolo e utilizza un elemento artificiale per trasformarlo in un luogo aperto e fruibile. Percorrendo la passerella è possibile infatti ammirare il panorama e successivamente immergersi nella grande texture agricola. L’istallazione offre spazi per il gioco, il relax e luoghi all’ombra e la sera può accogliere eventi musicali, conferenze, proiezioni. Lo spaventapasseri che emerge tra le piante diventa elemento scenico e iconografico dell’installazione.
The Hill Of The Sleeping Dragon | Studioerrante Architetture
con Giovanni Benedetti
L’interazione tra due materiali, terra e juta, definisce l’intero progetto: i sacchi di juta diventano elemento tecnologico che incamicia il materiale grezzo, la terra trova la forma semplice del contenitore e vi si adatta. I due materiali costruiscono un bordo, uno spessore in cui convivono entità differenti: piante spontanee, fiori selvaggi, grano, miglio, orzo, erbette, mente, ortiche, timo, fiori di zucchine, fiori di piselli e di fagioli. Oltre al palco rivolto verso la piazza, si accede a un giardino su cui sedersi, assaggiare, aspettare e rinfrescarsi tra tubi per innaffiare.
Markethall | T SPOON
L’istallazione prende ispirazione dal mercato, inteso come la forma più antica di spazio pubblico: luogo dello scambio commerciale e culturale e spazio flessibile, capace di adattarsi al mutamento dei tempi, delle mode e dei consumi. La sua copertura, elemento forte e chiaramente identificabile caratterizza lo spazio e lo definisce attraverso l’ombra che produce. La piazza del museo diventa così un foro contemporaneo popolato da oggetti che, nelle loro differenti possibilità d’uso, permettono di viverlo in modo sempre diverso.
Una porzione di paesaggio servita sulla piazza del MAXXI.
Uno stralcio di vita campestre, per farci ritrovare insieme, sdraiati a terra a nutrire l’anima e ristorare il corpo.
Torna anche quest’anno YAP – Young Architects Program, il programma di promozione e sostegno alla giovane architettura, giunto alla sua quinta edizione italiana e organizzato dal MAXXI in collaborazione con il MoMA/MoMA PS1 di New York, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern (Turchia) e MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul (Corea).
A vincere questa nuova edizione è l’installazione Great Land del gruppo CORTE. Una “zolla” di paesaggio campestre si staglia nella piazza del MAXXI e crea, in un gioco di rimandi tra l’architettura del museo e la natura – alberi, prato e fiori – dell’installazione. Una natura accentuata dall’effetto delle pareti specchiate che moltiplicano il verde e rendono lo spazio esterno del museo un luogo da attraversare e vivere all’ombra degli alberi che si scoprono come in un mondo segreto dentro l’installazione.
Sotto le lucciole dell’installazione si svolgeranno, da luglio ad ottobre, le serate di YAP FEST 2015, il programma degli eventi estivi del museo con un palinsesto ricco di diverse forme di intrattenimento, pensate per coniugare natura e cultura, conoscenza e divertimento, tra cinema, teatro, musica, poesia e performance sperimentali.
Il team di CORTE per YAP è:
Nicola Alicata, Cecilia Bandiera, Silvia Firmani, Massimiliano Giglietti, Michele Malagoli, Giorgio Marchese, Daniele Marcotulli, Gabriel Enrique Nariño, Arianna Nobile, Andrea Ottaviani, Giovanni Policriti, Annalaura Valitutti.
I FINALISTI
Panem et Circenses | Perky Pat Layouts
Cyn Cyn | Sara Gangemi
The Hill Of The Sleeping Dragon | Studioerrante Architetture
Markethall | T SPOON