Il cuore del museo si rinnova con il nuovo allestimento.
Un viaggio nell’immaginario tecnologico e surreale degli artisti di oggi tra sogni generati da computer, algoritmi creativi e avatar che si interrogano sul senso dell’esistenza.
La strada come luogo di condivisione e innovazione, principale laboratorio per artisti, architetti e creativi.
Oltre 150 scatti per scoprire il percorso creativo e i temi che animano la ricerca del fotografo vincitore di dieci edizioni del World Press Photo Award.
Tre incontri per approfondire la figura di Adriano Olivetti in relazione all’architettura italiana del Novecento.
La prima mostra personale dedicata al talento del fumetto italiano.
Per la sesta edizione del ciclo di mostre monografiche Nature, De Lucchi presenta una installazione site-specific carica di significati e di rimandi.
Un approfondimento sulla mostra del 1980 che ha dato il via alla discussione internazionale sul postmoderno
Il racconto dell’avanguardia sonora italiana attraverso fotografie, film, video, manifesti storici, LP originali e contributi audio.
Una mappatura simbolica delle pratiche che orbitano nella galassia della scena nazionale indipendente, con una selezione di otto progetti.
Un viaggio nell’immaginario tecnologico e surreale in occasione della mostra “Low Form. Immaginari e visioni nell’era dell’intelligenza artificiale”.
Accanto alla mostra “La Strada. Dove si crea il mondo” come suo naturale prolungamento, la piazza del museo ospita una rassegna di street food a rappresentare la varietà gastronomica proveniente da diversi angoli di Italia e del mondo.
Ancona, Chiesa di San Gregorio Illuminatore già San Bartolomeo
Un percorso espositivo pieno di energia e vitalità in cui la diversità diventa ricchezza
Una occasione per valorizzare esperienze più e meno note della scrittura come approfondimento e cura della psiche.
La storia di Bizhan Bassiri, artista iraniano esule in Italia, in un documentario che lo vede protagonista del suo ritorno in patria dopo tanti anni.
Le avventure del piccolo James che ha un sogno: raggiungere l'America.
Un mockumentary, tagliente allegoria del deficit contemporaneo di capacità all'accoglienza.
Un incontro per presentare la prossima edizione della XXII Triennale.
I servizi di caffetteria & bookshop e di ristorazione sono temporaneamente sospesi. Stiamo lavorando perché siano riattivati il più rapidamente possibile. Ci scusiamo per il disagio.
per i giovani da 14 a 25 anni (non compiuti); per gruppi a partire da 15 persone e categorie convenzionate; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; tesserati FAI – Fondo Ambiente Italiano; possessori Bibliocard – Biblioteche di Roma; possessori biglietto d’ingresso Museo Ebraico di Roma; possessori biglietto d’ingresso La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea; dipendenti Enel e un accompagnatore, dietro presentazione del badge aziendale e di un documento di riconoscimento valido; iscritti Consiglio Nazionale degli Architetti, previa presentazione del tesserino; iscritti Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto e famigliari; possessori della tessera socio Pro Loco.
per tutti i componenti di famiglie composte da due adulti e almeno un figlio (gratuito per gli under 14).
Per gli ingressi “last hour” dalle 17.30 e il sabato dalle ore 20.30; il mercoledì dalle 14.00 per gli studenti delle scuole superiori e delle università, italiane e dell’Unione europea – previa esibizione del tesserino/libretto personale; a studente (oltre i 14 anni) per gruppi classe (scuole secondarie di secondo grado) che acquistano le attività educative del MAXXI; per l’ingresso alle proiezioni della videogallery (gratuito con l’acquisto di un biglietto intero o ridotto).
valido per due ingressi in due giorni consecutivi.
minori di 14 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; accompagnatore del disabile; dipendenti MiBAC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti accreditati; possessori della membership card del MAXXI; studenti universitari di Arte e Architettura dal martedì al venerdì*; il giorno del tuo compleanno presentando un documento di identità; per l’ingresso alla collezione permanente, dal martedì al giovedì e la prima domenica di ogni mese nel periodo estivo; per le donne l’8 marzo.
Clicca qui per maggiori informazioni
valido per l’ingresso alla mostra presso lo spazio Extra MAXXI.
valido per l’ingresso al museo e alla mostra presso lo spazio Extra MAXXI.
per i giovani da 14 a 25 anni (non compiuti); per gruppi a partire da 15 persone e categorie convenzionate; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; tesserati FAI – Fondo Ambiente Italiano; possessori Bibliocard – Biblioteche di Roma; possessori biglietto d’ingresso Museo Ebraico di Roma; possessori biglietto d’ingresso La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea; dipendenti Enel e un accompagnatore, dietro presentazione del badge aziendale e di un documento di riconoscimento valido; iscritti Consiglio Nazionale degli Architetti, previa presentazione del tesserino; iscritti Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto e famigliari; possessori della tessera socio Pro Loco.
Per gli ingressi “last hour” dalle 17.30 e il sabato dalle ore 20.30; il mercoledì dalle 14.00 per gli studenti delle scuole superiori e delle università, italiane e dell’Unione europea – previa esibizione del tesserino/libretto personale; a studente (oltre i 14 anni) per gruppi classe (scuole secondarie di secondo grado) che acquistano le attività educative del MAXXI; per l’ingresso alle proiezioni della videogallery (gratuito con l’acquisto di un biglietto intero o ridotto).
prenditi più tempo per visitare questa mostra!
è possibile acquistare un secondo biglietto* a €9 se già in possesso del biglietto intero o del biglietto a €15 per Museo+Zerocalcare; a €6 se già in possesso del ridotto o del biglietto a €12 per Museo+Zerocalcare.
*Il biglietto va richiesto nel giorno di acquisto del primo e avrà validità di 1 mese dall’emissione.
Oltre 400 opere che testimoniano la produzione artistica internazionale, con una particolare attenzione alle esperienze italiane e a quegli artisti stranieri la cui ricerca è legata al contesto italiano
Le collezioni del MAXXI Architettura comprendono tutti quei prodotti e documenti che, in forme diverse, rappresentano la complessità materiale e concettuale dell’architettura
Il Centro Archivi cura e gestisce le collezioni di architettura e fornisce nella Sala Studio la possibilità di consultare direttamente i documenti e i data-base relativi alle collezioni del Novecento e del XXI secolo.
Dona il tuo Cinque per Mille alla Fondazione MAXXI.
Gallerie 1, 2 e 2 bis
a cura di Hou Hanru con Ceren Erdem, Elena Motisi e Donatella Saroli
Continua il viaggio nelle realtà culturali del bacino mediterraneo e nelle relazioni fra Medio Oriente ed Europa. Dopo la mostra Unedited History sull’arte contemporanea iraniana, il MAXXI arriva a Istanbul.
Istanbul. Passione, gioia, furore affronta le dinamiche, i cambiamenti e le esigenze culturali della Turchia, in particolare della città di Istanbul, ponte fra Occidente e Oriente.
Partendo dalle recenti proteste a Gezi Park, la mostra affronta cinque grandi temi del contemporaneo: le trasformazioni urbane e la gentrificazione; i conflitti politici e l’ identità culturale; i modelli innovativi di produzione; le urgenze geopolitiche e la speranza.
Gli artisti e architetti invitati:
Un roseto con boccioli dagli infiniti colori: è così che si presenta Gezi Park, a Piazza Taksim, nei primi giorni d’estate del 2013. Migliaia di cittadini occupano il parco per manifestare contro la sua demolizione, proposta nell’ambito di un controverso progetto di sviluppo urbano che potrebbe distruggere il cuore di Istanbul. Gruppi eterogenei di persone uniscono le loro forze per proteggere la propria città. La dura reazione della polizia innesca manifestazioni pubbliche in tutta la Turchia: i cittadini iniziano a esprimere apertamente il proprio dissenso nei confronti dei cambiamenti proposti dal governo in ambito economico e di pianificazione urbana, e nei confronti delle limitazioni imposte alla libertà di stampa e di espressione, e all’orientamento conservatore del governo. A causa della violenta repressione esercitata dal governo, il movimento alla fine si dissipa, lasciando alle spalle numerosi feriti. Oggi le proteste hanno ceduto il posto a profonde riflessioni, a discussioni critiche e ad atti di resistenza quotidiani.
La città di Istanbul ha affrontato negli anni un drastico processo di trasformazione urbana. L’espansione irregolare, iniziata con le migrazioni dalle campagne verso la città degli anni quaranta e segnata dall’edilizia abusiva degli anni sessanta, ha causato nella seconda metà del XX secolo una trasformazione della città con inevitabili cambiamenti culturali e sociali. Parallelamente le soluzioni fornite da TOKİ (Toplu Konut Idaresi – Housing Development Administration) stanno modificando radicalmente il volto della città. Ma Istanbul è pronta per il cambiamento? Architetti e professionisti sono alla ricerca di soluzioni alternative per uno sviluppo sostenibile e gli artisti sono impegnati a presentare il pluralismo culturale di Istanbul attraverso indagini dello spazio, della gente e delle ideologie che strutturano la tensione tra democrazia e globalizzazione.
Istanbul incarna la continua ricerca di mediazione tra oriente e occidente: è stata campo di sperimentazione di nuovi progetti, ma anche luogo di duri confronti sociali e politici. Problematiche che riguardano l’identità culturale, i diritti civili, la crisi ecologica e la fede religiosa sono da sempre insite nella vita della città, ma dopo gli scontri di Gezi Park le piazze, i muri, le scalinate, raccolgono le tracce della trasformazione, della protesta e i segni del continuo processo di ridefinizione degli spazi pubblici e privati. In questo scenario di azioni collettive e auto-organizzate possiamo resistere fronteggiando la frammentazione sociale con una nuova consapevolezza di libertà. C’è un’urgenza di espressione pubblica in cui le azioni, le ideologie politiche e i simboli del dissenso hanno un nuovo territorio di esplorazione.
Nelle metropoli come Istanbul, con i suoi 14 milioni di abitanti, l’idea di lavoro e le sue condizioni subiscono scosse continue. Dalla fine degli anni ottanta, a causa della trasformazione del tessuto urbano, le piccole industrie manifatturiere vengono infatti dislocate nelle periferie. Al loro posto sorgono uffici finanziari e negozi di brand internazionali. A produrre merce ma anche a erigere ponti, grattacieli e aeroporti, c’è una popolazione spesso fragile perché senza diritti. La stessa fragilità è condivisa da chi abita e lavora in quei grattacieli. Qui, dove il lavoro è pura prestazione, c’è l’illusione di essersi liberati dallo sfruttamento e di aver consapevolmente scelto di lavorare senza sosta. Dal talento di artisti e architetti, che fanno propri questi temi, emergono testimonianze e soluzioni innovative. La domanda Dovremmo lavorare sodo? invita a mantenere uno sguardo attento sulla relazione che si ha con il lavoro e a sentire che le proprie conoscenze sono un sapere unico.
Quando la Turchia fece il suo ingresso nel mondo industrializzato, Istanbul divenne presto il centro più importante del Paese. Negli anni cinquanta e sessanta le popolazioni migrarono in massa dalle campagne verso la città. Tale trasferimento portò con sé importanti cambiamenti culturali ma anche conflitti sociali. I cittadini non musulmani furono vittime di una purificazione etnica che spinse gran parte di ebrei, greci, armeni e levantini a lasciare il Paese. Negli ultimi decenni, inoltre, il conflitto tra Turchia e PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) ha provocato l’emigrazione della popolazione curda verso occidente. Eppure oggi la Turchia sta cercando di accogliere 2 milioni di rifugiati siriani. Ci si chiede se Istanbul possa davvero essere la casa di tutti.
Come può una delle città più antiche del mondo riuscire a proiettarsi nel futuro? Istanbul è tra le megalopoli più contraddittorie e affascinanti: primitiva e utopica, antica e futuribile. Il futuro di Istanbul e della Turchia è definito anche dai conflitti: l’espansione economica che acuisce il divario fra le classi sociali, la difficile relazione tra le differenti etnie e la necessità di avviare un reale processo di democratizzazione. Le narrazioni della mobilitazione di Gezi Park del 2013 manifestano i timori e l’agitazione per un presente opprimente, ma anche un nuovo senso di apertura e voglia di futuro. Domani, davvero? è l’ultima tappa del percorso di mostra dove le pratiche artistiche si offrono come il vero laboratorio del futuro.
Tre studi di architettura emergenti (Herkes İçin Mimarlık / Architecture For All, PATTU, SO? mimarlık ve fikriyat) sono stati invitati a interrogarsi sulla realtà fisica e sociale degli spazi pubblici di Istanbul e a realizzare un’installazione site-specific nelle gallerie del Museo. Prendendo come punto di partenza la “spontaneità” con cui le comunità di Istanbul abitano gli spazi pubblici, il progetto intende dar voce a nuovi interventi architettonici in equilibrio tra formale e informale, tra costruito e non-costruito.
Agli architetti è stato chiesto di immaginare una tipologia architettonica sperimentale che nasca dalla conoscenza della città e di sviluppare una nuova metodologia d’utilizzo di tale spazio, basandosi su ricerche ed esperienze personali.