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Swiss Institute in Rome, Via Ludovisi 48 – Conference Room
Simultaneous translatio
According to the Futurist Manifesto (1909) Venice, the “cloaca maxima of passéism”, was the antithesis of modernity. Today, however, we know that, in contrast, “passéism” is a potent aspect of that very modernity. How is it possible that modern architecture has “ignored” a phenomenon of such importance? In his paper, Stanislaus von Moos proposes a reading of the Ville radieuse not so much as the antithesis of “passéism” but rather as a proving ground for the post-industrial city with its elements of nostalgia and theatre.
“Is it really true that the Le Corbusian visions were wholly oblivious to both past and context? Can we really not see in them any trace of that culture of reform (of the “new form”) that was attempting to resolve the disorder of modernity?” (Marco De Michelis).
An event curated by the Swiss Institute in Italy together with MAXXI Architettura on the occasion of the exhibition L’Italia di Le Corbusier.
With the support of Albert Gnägi (Zurich, ISR member 1970/71), Dr. Charles Hummel Stiftung (Zurich), Jacobs Foundation (Zurich), Gunhild & Olaf Kübler (Küsnacht/Zurich) and Georg und Bertha Schwyzer-Winiker Stiftung (Zurich).