mostra
02 Dicembre 2017 > 06 Maggio 2018
Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein
#GravityExhibit
orario museo
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
per i giovani da 18 a 25 anni (non compiuti); per gruppi a partire
da 15 persone; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; possessori biglietto d’ingresso La Galleria Nazionale, Museo Ebraico di Roma; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Accademia Costume & Moda, Accademia Fotografica, Biblioteche di Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia, Enel (per titolare badge e accompagnatore), FAI – Fondo Ambiente Italiano, Feltrinelli, IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, Sapienza Università di Roma, LAZIOcrea, Palazzo delle Esposizioni, Amici di Palazzo Strozzi, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Scuola Internazionale di Comics, Teatro Olimpico, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro di Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Youthcard
valido per un anno dalla data di acquisto
minori di 18 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; possessori di EU Disability Card e accompagnatore; dipendenti MiC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti (che possano comprovare la propria attività); possessori della membership card myMAXXI; studenti e ricercatori universitari di Arte e Architettura dell’Unione Europea, studenti delle accademie di belle arti pubbliche (iscritte AFAM) e studenti Temple University Rome Campus da martedì a venerdì (esclusi festivi); docenti IED – Istituto Europeo di Design, docenti NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, docenti RUFA – Rome University of Fine Arts; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento – valido per due persone: Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Sotheby’s Preferred, MEP – Maison Européenne de la Photographie; il giorno del tuo compleanno presentando un documento di identità
La Collezione di arte e architettura del MAXXI rappresenta l’elemento fondante del museo e ne definisce l’identità. Da ottobre 2015 è esposta con diversi allestimenti di opere.
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
La nuova visione einsteiniana di spazio e tempo si fonda su un principio fondamentale: la velocità della luce è una costante universale. Per quanto velocemente possiamo muoverci, il suo valore — 300.000 chilometri al secondo — risulterà sempre lo stesso. Questa idea, però, ha delle conseguenze contrarie alla nostra intuizione. Se la velocità della luce è sempre costante, sono spazio e tempo a modificarsi, a cambiare in funzione di chi sta osservando. Spazio e tempo, inoltre, non sono più aspetti distinti e indipendenti della realtà, ma costituiscono un’entità unica, una sorta di ‘spazio’ a quattro dimensioni: lo spaziotempo. Nello spaziotempo è la velocità con cui ci muoviamo a definire la prospettiva con cui osserviamo il mondo, a determinare il metro e l’orologio con cui lo misuriamo.
La relatività della misura è oggetto della riflessione di 3 Stoppages Étalon, un’opera in cui Marcel Duchamp crea la sua personale unità di misura facendosi guidare dal caso. L’opera The Way Things Go di Peter Fischli e David Weiss focalizza l’attenzione sulla rigorosa concatenazione dei fenomeni di causa ed effetto, presentando un’interminabile reazione a catena di eventi apparentemente insignificanti. Tomás Saraceno, infine, ci invita a prendere parte, con la nostra presenza in mostra, al suo Cosmic Concert che rende percepibile l’invisibile trama di relazioni cosmiche di cui è fatto l’universo. Il tempo diventa intuizione nel video 163,000 Light Years dove la ripresa fissa del cielo stellato non è altro che l’immagine cristallizzata del passato che, per effetto della velocità elevata ma non infinita della luce, ci appare come il nostro presente.
In ogni ambito del conoscere, la crisi, il momento in cui si sfalda la visione corrente e crollano le convinzioni più accreditate, è la premessa necessaria all’emergere di nuove interpretazioni e modelli di riferimento.
Anche la prima teoria della relatività di Einstein — la cosiddetta Relatività Ristretta — rispose a una crisi: quella della fisica classica di fronte alle nuove conoscenze sulla propagazione delle onde elettromagnetiche e della luce. E a sua volta ne produsse un’altra: la crisi della teoria newtoniana della gravitazione universale di fronte alla natura relativistica dello spazio e del tempo. Per superare questa crisi, Einstein formulò la teoria della Relatività Generale. In questa nuova visione lo spaziotempo si presenta come un tessuto elastico deformato da stelle e pianeti, così che gli altri corpi, per effetto di queste deformazioni, scivolano lungo la sua superficie curva.
Per aiutarci a comprendere la dinamica e a visualizzare la struttura dello spaziotempo, questa sezione presenta diverse installazioni interattive che consentono di vivere esperienze virtuali e il racconto immersivo di due prove decisive del modello einsteiniano: la deflessione gravitazionale della luce, osservata per la prima volta nel 1919 e la scoperta delle onde gravitazionali, avvenuta nel 2015, ben un secolo dopo la loro previsione teorica.
Il video The Great Silence di Allora&Calzadilla offre, da una prospettiva diversa, una riflessione sul tema della crisi, ovvero sulla reale capacità dell’uomo di interpretare i segni della natura.
Da sempre il cosmo è l’ultimo orizzonte a cui si rivolge il nostro desiderio di conoscenza. I suoi confini si sono allargati e allontanati da noi, quanto più profondamente siamo riusciti a scrutarlo con i nostri occhi artificiali: dal cannocchiale di Galileo fino ai più potenti telescopi oggi in orbita intorno alla Terra. Siamo arrivati a descrivere l’universo come il ‘tutto’ di cui ricostruire l’origine e predire l’evoluzione, ma con la nostra esperienza siamo divenuti anche più consapevoli della portata inafferrabile dei fenomeni cosmici e dei limiti delle nostre conoscenze.
Questo carattere ambivalente dell’evoluzione del sapere umano è indagato anche dalla ricerca artistica contemporanea, come nell’installazione The Horn Perspective di Laurent Grasso, che riflette sul confine labile tra scienza e finzione, tra percezione reale e suggestioni artistiche, ricordandoci quanto sia complesso decifrare e interpretare i messaggi provenienti dal cosmo.
Galleria 4
a cura di Luigia Lonardelli, Vincenzo Napolano, Andrea Zanini
consulenza scientifica: Giovanni Amelino-Camelia
La chiusura della mostra è stata prorogata al 6 maggio 2018
Spazio-tempo, crisi, confini: un percorso attraverso questi concetti chiave fra loro dipendenti e interconnessi
Nel 1917 Albert Einstein pubblica un articolo che fonda la cosmologia moderna e trasforma i modelli di cosmo e universo immaginati fino ad allora da scienziati e pensatori, rivoluzionando le categorie di spazio e tempo.
A cento anni da questa pubblicazione il MAXXI dedica una mostra a una delle figure che più ha influenzato il pensiero contemporaneo.
Il progetto è il risultato di una inedita collaborazione del museo con l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per la parte scientifica e con l’artista argentino Tomás Saraceno per la parte artistica.
Indagando le connessioni e le profonde analogie tra l’arte e la scienza, Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein racconta gli sviluppi della teoria della relatività nella visione odierna dell’universo e le affascinanti ricadute che essa produce ancora oggi in campo artistico.
Attraverso il coinvolgimento di artisti internazionali, la mostra rende omaggio allo scienziato che ha cambiato radicalmente le nostre conoscenze, la percezione e l’immaginario dell’universo.
Installazioni artistiche e scientifiche immersive, reperti iconici e simulazioni di esperimenti per avvicinarsi all’essenza delle innovazioni scientifiche introdotte da Einstein e svelare le profondità sottese all’Universo conosciuto, ma anche i meccanismi che legano insieme tutti gli uomini nella ricerca della conoscenza, in un processo collettivo nel quale gli artisti e gli scienziati svolgono un ruolo ugualmente significante e fondamentale per la società.
MEDIATORI SCIENTIFICI
Dal martedì al venerdì, dalle 11:00 alle 17:00, e il sabato e la domenica, dalle 11:00 alle 19:00, sono presenti in galleria dei mediatori scientifici per informazioni e approfondimenti sui temi della mostra.
Attività a cura dell’impresa sociale Psiquadro
COSMOpoLIS – Visite guidate in lingua LIS
In occasione della mostra è attivo uno speciale progetto di accessibilità per persone sorde e udenti con visite guidate al percorso espositivo, dedicate a piccoli gruppi, proposte in Lingua Italiana dei Segni. Le visite si svolgono dalle 11:00 alle 12:30 nelle domeniche 28 gennaio, 11 febbraio, 25 marzo e sabato 28 aprile. Per informazioni e prenotazioni: visitacosmopolis@gmail.com
In collaborazione con Istituto Statale per Sordi
SEZIONI DI MOSTRA
SPAZIOTEMPO
CRISI
CONFINI
Cataloghi della mostra
Catalogo della mostra 2017
Gravity. Immaginare l’Universo dopo Einstein