MAXXI e Festa del Cinema di Roma
Si rinnova anche quest’anno la collaborazione tra la Festa del Cinema di Roma e il MAXXI.
Alla sua decima edizione, la Festa del Cinema di Roma ritorna a essere una vera festa. E per sintonizzarsi sugli spettatori e sull’universo del cinema varca i confini dell’Auditorium di Renzo Piano, si diffonde in tutta la Capitale e torna al MAXXI.
Si parte con i due eventi che preparano l’apertura ufficiale della Festa: il documentario Astrosamantha con Samantha Cristoforetti, proiettato al MAXXI il 12 ottobre, e il film La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, il 14 ottobre.
Dal 16 al 24 ottobre, inoltre, al MAXXI si svolgerà una parte della programmazione per il pubblico e per gli accreditati, tra cui l’omaggio a Stanley Kubrick di Alex Infascelli, Green Porno in cui Isabella Rossellini racconta la vita sessuale degli animali, una selezione dei più interessanti e innovativi prodotti per la televisione come il nuovo progetto di Ivan Cotroneo Due di noi, la seconda stagione di Fargo e il documentario HBO su Frank Sinatra; e ancora Swinging Roma dedicato alla scena artistica degli anni ‘60 nella capitale.
In particolare, quest’anno la Festa del Cinema celebra con una retrospettiva completa l’opera del cineasta cileno Pablo Larraín, a cura di Mario Sesti, prodotta e ospitata dal MAXXI, insieme con l’Ambasciata del Cile in Italia. Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Larraín incontrerà al MAXXI il pubblico del museo e della Festa e presenterà la sua opera.
Grazie a una trilogia di raro impatto visivo ed emozionale, il trentanovenne autore cileno ha saputo narrare – attraverso inediti punti di vista – ascesa e declino della dittatura di Augusto Pinochet: una parabola che da Tony Manero (2008), presentato a Cannes e poi premiato a Torino come miglior film, passa attraverso Post Mortem (2010), in concorso a Venezia, per arrivare a No – I giorni dell’arcobaleno (2012) con Gael García Bernal, candidato all’Oscar® come miglior film straniero. La grande capacità di produrre avversione ed empatia, sconcerto e rapimento, attraverso protagonisti e spazi dei suoi film, emerge fin dal suo primo lavoro, Fuga (2006), e rimane inalterata fino a El Club (2015), che quest’anno ha ricevuto l’Orso d’argento a Berlino e rappresenterà il Cile ai prossimi premi Oscar®.