mostra
01 Ottobre 2021 > 24 Ottobre 2021

WELCOME!10 anni di Swatch Art Peace Hotel 

sala Gian Ferrari e videogallery

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

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Nell’ambito di una collaborazione lunga 12 mesi, il MAXXI apre le porte a Swatch Art Peace Hotel, il progetto di residenza d’artista di Swatch.

Un progetto aperto alle menti creative, per offrire agli artisti spazio e tempo in cui esprimersi in libertà, sviluppare progetti, conoscere nuove culture, dialogare con nuove realtà.

A novembre del 2011 a Shanghai viene inaugurato lo Swatch Art Peace Hotel e arrivano i primi artisti, da tutto il mondo. Da allora, la residenza di Swatch ha ospitato più di 400 artisti provenienti da 54 paesi: culture, discipline, generazioni diverse che hanno contribuito a costruire un caleidoscopio di idee, talenti, progetti, sogni. La residenza è diventata un trampolino di energia e creatività verso un mondo nuovo, diverso, migliore.

In mostra: Liu Bohao, Eva Borner, Luca Bray, Paolo Cavinato, Sandro del Pistoia, Cyril Galmiche, Anita Gratzer, Cecilia Jansson, Nici Jost, Jessie Yingying Gong, Lei Lei, Elizabeth Lo, Aniwar Mamat, Michael Maurissens, Miguel Moreno Mateos, Mujin, Caitlin Reilly, Tracey Snelling, Donal Turner.

A dieci anni da quell’apertura, alle tappe espositive di Parigi, Venezia, Biel, Milano, Locarno, si aggiunge Roma. WELCOME! 10 anni di Swatch Art Peace Hotel è un invito a entrare nel mondo di questa residenza raccontandone i suoi primi 10 anni, attraverso i lavori di una ventina di artisti da 10 paesi diversi. Una scelta che racconta la diversità, l’inclusività, la varietà e la ricchezza dei linguaggi di una comunità che cresce ogni giorno.

Parte integrante della mostra è la sezione in videogallery (6, 13 e 20 ottobre) dedicata al lavoro di video artisti e filmmaker che, tra il 2011 e il 2021, sono stati in residenza allo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai. Un corpus di opere, tra animazione, lungometraggi e documentari, che invitano lo spettatore alla riflessione sul pregiudizio di genere, l’accoglienza, la condizione umana e il concetto di identità con un linguaggio sperimentale e innovativo. Con opere di: Lei Lei, Liu Bohao, Michael Maurissens, Elizabeth Lo, Mujin e Cyril Galmiche.