mostra
11 Dicembre 2014 > 29 Marzo 2015
Unedited History. Iran 1960 – 2014
orario museo
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
per i giovani da 18 a 25 anni (non compiuti); per gruppi a partire
da 15 persone; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; possessori biglietto d’ingresso La Galleria Nazionale, Museo Ebraico di Roma; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Accademia Costume & Moda, Accademia Fotografica, Biblioteche di Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia, Enel (per titolare badge e accompagnatore), FAI – Fondo Ambiente Italiano, Feltrinelli, IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, Sapienza Università di Roma, LAZIOcrea, Palazzo delle Esposizioni, Amici di Palazzo Strozzi, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Scuola Internazionale di Comics, Teatro Olimpico, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro di Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Youthcard
valido per un anno dalla data di acquisto
minori di 18 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; possessori di EU Disability Card e accompagnatore; dipendenti MiC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; soci AMACI; membri CIMAM – International Committee for Museums and Collections of Modern Art; membri ICOM; giornalisti (che possano comprovare la propria attività); possessori della membership card myMAXXI; studenti e ricercatori universitari di Arte e Architettura dell’Unione Europea, studenti delle accademie di belle arti pubbliche (iscritte AFAM) e studenti Temple University Rome Campus da martedì a venerdì (esclusi festivi); docenti IED – Istituto Europeo di Design, docenti NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, docenti RUFA – Rome University of Fine Arts; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Sotheby’s Preferred, MEP – Maison Européenne de la Photographie; il giorno del tuo compleanno presentando un documento di identità
La Collezione di arte e architettura del MAXXI rappresenta l’elemento fondante del museo e ne definisce l’identità. Da ottobre 2015 è esposta con diversi allestimenti di opere.
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Negli anni tra il 1960 e il 1978 in Iran la cultura acquista un peso sempre maggiore, con uno sviluppo notevole delle arti visive, delle arti performative e dell’editoria.
Vengono organizzati eventi di rilievo internazionale come le biennali e nascono nuove istituzioni, come il Museo d’Arte Contemporanea di Teheran, con il sostegno dello Scià e soprattutto dell’imperatrice Farah Diba.
Si discute, inoltre, sulla definizione di un’identità iraniana e di un’arte non occidentale o non “occidentalizzata”: prende avvio dunque il processo di “modernizzazione”, attraverso la scelta di forme e tecniche artistiche complesse che fondono tradizione e novità, storia e mito, politica e metafisica.
Contemporaneamente, la distanza tra livelli diversi della società aumenta sempre di più, provocando forti proteste contro la monarchia Pahlavi.
La Rivoluzione ha prodotto molte immagini che offrono sguardi contrastanti e che danno conto tanto della rappresentazione dell’individuo, quanto di quella della collettività – basti pensare alla mobilitazione senza precedenti di folle nelle proteste.
Anche la guerra Iran — Iraq (1980-1988), chiamata dagli iraniani “Guerra imposta” o “Sacra difesa” , riveste un’importanza fondamentale per lo sviluppo delle pratiche documentarie nella fotografia, nel video e nel cinema.
In quegli anni sono stati creati, inoltre, archivi clandestini di materiale disparato in forte opposizione alla lettura ufficiale degli eventi.
In Iran, dopo la fine della guerra con l’Iraq, il capitalismo moderno si integra con difficoltà ma gradualmente nel regime islamico e si assiste insieme allo sviluppo della società civile.
Anche in questi anni i cambiamenti politici influiscono sul percorso degli artisti, ma se in passato essi erano chiamati ad impegnarsi appoggiando il governo – pena il silenzio, la scomparsa dal circuito dell’arte ufficiale o la forzata emigrazione in Occidente – ora producono opere che rispondono sempre di più alle richieste del mercato dell’arte internazionale.
Molti artisti, trasferitisi in Europa, soprattutto in Francia, sperimentano media e approcci diversi rispetto a quelli insegnati in patria fino agli anni Ottanta.
Una nuova generazione di fotografi, tutti eredi di Bahman Jalali e Kaveh Golestan, rimane invece fedele alla tradizione della fotografia documentaria degli anni Settanta e Ottanta, opponendosi alla estetizzazione delle immagini della moda e della pubblicità.
In occasione di questa mostra, il Dipartimento educazione ha chiesto ad alcuni membri della comunità iraniana di interpretare insieme il loro patrimonio più recente.
È nato così il primo progetto di mediazione in chiave interculturale del MAXXI dedicato a un’esposizione temporanea.
I partecipanti – di età, formazione e professione diverse – hanno approfondito una selezione di opere e artisti nei dieci incontri del laboratorio di scrittura partecipata.
Grazie a scambi di opinione e riflessioni, hanno redatto racconti personali che partono dalle opere esposte per narrare un vissuto privato, riconducibile però a un sentire collettivo.
Tali frammenti di vita permettono di leggere la mostra da una diversa angolatura e accompagnano il visitatore in un percorso fatto di voci “altre” rispetto a quella istituzionale del Museo.
I testi elaborati, esposti nella versione breve accanto alle opere, sono stati a lungo condivisi durante gli incontri, diventando così un contributo comune e partecipato.
a cura di Catherine David, Odile Burluraux, Morad Montazami, Narmine Sadeg e Vali Mahlouji
Galleria 2 e 4
Più di 200 opere, la maggior parte mai esposte in Italia, e oltre 20 artisti per raccontare la cultura visuale iraniana dagli anni Sessanta ad oggi.
La mostra Unedited History. Iran 1969-2014 prende il titolo in prestito dal linguaggio cinematografico per sottolineare l’idea di una storia non ancora completamente leggibile e condivisa.
In questa prospettiva materiali eterogenei come dipinti, fotografie, installazioni, documenti, giornali, manifesti, video vengono messi insieme per raccontare accadimenti, idee e cambiamenti che hanno dato vita alle differenti manifestazioni della cultura visiva e della modernità in Iran.
LA MODERNIZZAZIONE
RIVOLUZIONE E GUERRA IRAN-IRAQ
PROSPETTIVE CONTEMPORANEE
IL MIO IRAN