lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
valido fino al 9 aprile, in occasione della chiusura del primo piano del Museo
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l’unico biglietto open, valido 100 anni, per un ingresso al Museo e tutte le mostre in corso
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A Serena Dandini il premio ReWriters 2021 per avere contribuito alla riscrittura dell’immaginario contemporaneo
ReWriters, il movimento culturale indipendente fondato dalla scrittrice e giornalista Eugenia Romanelli, che attraverso gli articoli di giovanissimi e grandi firme punta a riscrivere l’immaginario della cultura contemporanea nel suo senso più ampio, quest’anno premia Serena Dandini con il premio ReWriters 2021.
Queste le motivazioni, a firma di Eugenia Romanelli: «Quest’anno, il Premio ReWriters 2021 va a Serena Dandini, scrittrice, autrice e conduttrice, che, con il suo lavoro in tv e con il suo sguardo sull’esistenza, ha contribuito, con geniale ironia, a riscrivere l’immaginario collettivo sulle donne e sul rapporto tra i sessi, dando voce a persone, storie e temi che, dopo di lei, non sono più stati invisibili ma, anzi, hanno acquistato potenza nel complesso e vasto universo della rappresentazione, restituendo così ai rapporti umani maggiore giustizia e verità.»
Il premio, l’opera “Sampietrone”, dell’artista-inventore Marco Duranti, a cura di Cristiana Meloni, founder di LABO Architects&Inventors, sarà consegnato al MAXXI alla presenza di Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI, da Eugenia Romanelli, fondatrice del Movimento, Vera Risi, condirettore di ReWriters, Ernesto Assante, giornalista e critico musicale e Cristiana Meloni, architetta e inventrice, founder di LABO Architects&Inventors.
Le parole di Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXi e membro del Comitato Scientifico di ReWriters: «Serena Dandini è una forza della natura. Autrice televisiva, conduttrice, scrittrice, talent scout (prima e fuori dalla logica micidiale dei talent!), scrittrice di talento. Ci ha fatto ridere a crepapelle, ci ha fatto piangere, indignare, ma soprattutto ci ha fatto pensare. Con ironia e leggerezza ci ha spesso offerto una bella terapia collettiva di gruppo, scandagliando tic e stereotipi. Adesso, poi, il suo ultimo libro: meravigliosa ricerca attorno ad una donna speciale che ha ri-scritto la storia del ‘900 con le sue fotografie/testimonianze, vita intera. Serena è a pienissimo titolo una ReWRITER!».
Il Direttore Artistico di ReWriters, Ernesto Assante: «Premiamo con enorme gioia Serena Dandini per la sua capacità di trasformare costantemente le forme della comunicazione».
La condirettrice di ReWriters Magazine, Vera Risi, ha detto: «Sono contenta di premiare Serena Dandini come personaggio Rewriters perché nella sua carriera ha lanciato molte attrici comiche italiane come Angela Finocchiaro, Cinzia Leone, Iaia Forte, Sabina Guzzanti, con la determinazione di voler sostenere l’intelligenza e il talento femminile in un campo, quello della comicità, che in genere è sempre stato patrimonio maschile. E lei stessa, come conduttrice, scrittrice e autrice televisiva ha sempre avuto uno sguardo ironico e autoironico. E in questo è una riscrittrice, che scardina l’immaginario comune che vede nella donna solo l’icona di valori come la sensualità e la bellezza. E invece la donna sa anche ridere molto di se stessa e del mondo che la circonda, proprio come fa Serena Dandini».
E Cristiana Meloni, curatrice dell’opera d’arte consegnata in premio: «Calpestare dei Sampietrini, tipica pavimentazione romana – città dove è nato il Movimento Culturale ReWriters – significa non fare caso al nostro percorso, alla strada che stiamo percorrendo. Il Sampietrone, un Sampietrino gigante, rappresenta un ostacolo che inevitabilmente ci fa fermare. I riscrittori e le riscrittrici premiati da ReWriters sono tutti “ostacoli” al pensiero unico che non vogliamo ignorare perché sono “pietre miliari” di un percorso di progresso e innovazione: di riscrittura, appunto. Serena Dandini è il nostro Sampietrone, perché rappresenta un’intellettuale donna che ha determinato un punto di fermata, di ragionamento, di riflessione, da dove osservare la contemporaneità con un nuovo punto di vista. È riuscita a fermare l’attenzione e a posizionarla in un nuovo punto specifico, politico, ironico, sociale, culturale, personale, etico, in tutte le sue manifestazioni, private e pubbliche. Serena Dandini, inventrice di un nuovo palcoscenico autoironico per liberare il talento femminile, a cui ReWriters dedica una frase, scelta da Romanelli, per creare una continuità tra le generazioni».