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In continuity with a path of recovery of memory and analysis of discrimination, it deals with the subject of deportations from our country between 1943 and 1944.
The exhibition opens with an introduction to the history of Auschwitz-Birkenau from 1940 to 1943, i.e. the period before the arrival of the first prisoners from Italy.
It then continues with an account of the fate of Jewish and “political” prisoners within the concentration camp complex, starting with the procedures of enrolment (in particular tattooing, a method used only at Auschwitz) and ending with their inclusion in the system of slave labour, especially in the various “sub-camps” dependent on Auschwitz III (Monowitz).
Finally, there follows the part devoted to the evacuation of the concentration complex, the transfer of prisoners still able to walk and work to the Lagers in the Reich, and the abandonment of the so-called ‘unfit’, primarily sick, in the local concentration camps, where Soviet troops arrived on 27 January 1945.