mostra
18 Aprile 2025 > 21 Settembre 2025

Stop DrawingArchitettura oltre il disegno

galleria 3
a cura di Pippo Ciorra

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

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Insieme alla società, cambia l’architettura e con lei gli strumenti impiegati per produrla e comunicarla. La mostra esplora questo cambiamento attraverso l’evoluzione del suo strumento principe: il disegno.

La mostra indaga i mutamenti in corso nel mondo dell’architettura e degli strumenti necessari per produrla, rappresentarla, comunicarla. In principio era il disegno, atto originario in grado di sintetizzare in un gesto della mano la relazione tra spazio, funzione e struttura, strumento imprescindibile per qualsiasi pensiero spaziale. Poi, a partire dagli ultimi decenni del secolo scorso, abbiamo assistito all’affermarsi di tecniche digitali, pratiche mutuate dall’arte, esercizi di attivismo politico e forme di partecipazione “hands-on” che plasmano gli spazi in cui viviamo e riconoscono importanza minore al “bel disegno”.

Le opere di autori significativi – provenienti in parte dalla Collezione MAXXI – accompagnano il visitatore in un viaggio tra XX e XXI secolo, per raccontare come la capacità di rappresentare e definire lo spazio, un tempo riservata al disegno, si espanda oggi verso un mondo fatto da simulazioni digitali, collage, video, performance, tessile e molto altro. Tutte forme di rappresentazione capaci di imprimere cambiamenti profondi al futuro dell’architettura e delle discipline spaziali.

Il disegno si diluisce oggi in mille forme diverse, raccontate nelle sezioni della mostra. La cultura digitale tende a surrogarne il ruolo tramite l’immissione di dati e algoritmi all’inizio del processo progettuale. L’installazione, il film, la performance e altre pratiche creative lo sostituiscono invece nel lavoro di chi intende difendere la natura artistica del progetto architettonico. L’impegno diretto nelle vite degli spazi, la collaborazione diretta con le comunità sono invece lo strumento preferito di chi crede al valore politico dell’architettura. La mostra approda infine ai casi in cui il disegno è inteso come scelta e come forma di resistenza. Tra gli autori esposti troviamo chi intende preservarne il ruolo di riaffermazione di un’identità disciplinare, chi si oppone o intende piegare gli strumenti digitali a un’estetica analogica, chi vuole semplicemente opporsi alla riduzione dell’architettura nel campo largo dell’arte, considerato, a torto o a ragione, troppo ininfluente rispetto alla struttura del mondo.

in testata: November Wong, “The Drawing Machine”. Courtesy l’artista.