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minori di 14 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; dipendenti MiBACT; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; membri ICOM; soci AMACI; giornalisti accreditati; possessori della membership card myMAXXI; studenti e ricercatori universitari di Arte e Architettura da martedì a venerdì (esclusi festivi); il giorno del tuo compleanno presentando un documento di identità; per l’ingresso alla galleria 1, da martedì a giovedì; per l’ingresso alla galleria 1 ogni terzo e quarto venerdì del mese, grazie ad Acea, fino al 21 maggio 2021.
La Collezione di arte e architettura del MAXXI rappresenta l’elemento fondante del museo e ne definisce l’identità. Da ottobre 2015 è esposta in modo permanente con diversi allestimenti di opere.
Quali sono le relazioni che la danza contemporanea internazionale ha instaurato negli ultimi 60 anni con l’arte, la musica, i nuovi media, la performance e il paesaggio? Esperti del settore incontrano il pubblico del MAXXI per raccontare come la danza contemporanea sia arte, musica, performance, new media e paesaggio, attraverso i suoi protagonisti, le sue icone più significative e gli eventi memorabili, con contributi video provenienti da Cro.me. – Cronaca e Memoria dello Spettacolo di Milano e dall’Archivio Storico della Fondazione Romaeuropa.
sabato 9 novembre, ore 11.00-13.00
Contro il gelo: musica e coreografia dagli anni Sessanta a oggi
con Stefano Tomassini
MAXXI B.A.S.E. – ingresso libero
Nel 1987, due anni prima della caduta del muro di Berlino, John Cage invitava a «lasciar perdere Bach» poiché incapace di rappresentare la complessità del tempo contemporaneo: ma l’anno prima Steve Paxton aveva improvvisato le sue Goldberg Variations. L’anno dopo esce l’importante libro di filosofia della musica: Matthäuspassion di Hans Blumenberg. In entrambi i casi, la vitalità della musica di J.S. Bach è restituita alla vita del futuro. Il più immediato proposito della presente lezione è di raccontare come è stata ripensata, da Episodes di Balanchine (1959) a Partita 2 di de Keersmaeker e Charmatz (2013), la musica di Bach a partire dalla danza: come una questione di resistenza, e di poesia.
Stefano Tomassini insegna a Ca’ Foscari Venezia e all’USI; borsista Fulbright-Schuman, al Jacob’s Pillow e all’Italian Academy, ha scritto su Enzo Cosimi, sugli scritti coreosofici di Aurel M. Milloss e sulle lezioni di Ted Shawn.
Prossimi incontri
11 gennaio | Pensare la danza attraverso la performance. Con Annalisa Sacchi
8 febbraio | Forme del contemporaneo: coreografia e dispositivi tecnologici. Con Enrico Pitozzi
8 marzo | Danza, paesaggi, ecosistemi (1990-2013). Con Fabio Acca
12 aprile | La danza tra memoria, documentazione e video danza. Con Enrico Coffetti e Francesca Pedroni