Exposure Architects. Octospider. Workers’ canteen

Mangiare è sempre stato un evento sociale, un bisogno trasformato in un rituale per tutte le classi sociali. La vita odierna ha minato questo evento riconducendolo a una semplice attività funzionale. Il progetto di questa mensa aziendale restituisce nobiltà all’atto del mangiare, pur sempre tenendo conto dei concetti di efficienza, tempestività ed economicità.
L’edificio è sospeso a 8 metri di altezza sull’acqua, sovrastando gli edifici industriali circostanti e, così facendo, esponendosi ai monsoni estivi e invernali. La vista sul paesaggio della pianura thailandese permette ai commensali di rimuovere psicologicamente il contesto industriale in cui operano. La cucina è interamente vetrata così che l’atto del cucinare possa essere visto dalle persone in attesa del cibo. La doppia copertura è costituita da una tettoia in materiale leggero isolante, il tetto interno è invece in policarbonato alveolare traslucido per illuminare la cucina e, allo stesso tempo, far risplendere l’edificio nel buio della notte.