evento
giovedì 1 Gennaio 1970

Alighiero Boetti


martedì 22 gennaio, ore 18.30
MAXXI B.A.S.E., Sala Graziella Lonardi Buontempo – ingresso libero

In occasione della mostra Alighiero Boetti a Roma, il MAXXI B.A.S.E. presenta il secondo tomo, edito da Electa, del catalogo generale di Alighiero Boetti (1940-1994), artista di grande inventiva e di raffinata ironia che ha praticato per tutta la vita una complessa e variegata ricerca.

Intervengono
Mark Godfrey (in collegamento dalla Tate Modern di Londra), Franco La Cecla, Annemarie Sauzeau, Caterina Raganelli-Boetti
Modera Elena Del Drago

Il volume tratta un periodo cruciale della sua poetica concettuale: le mappe, i lavori postali, le opere a biro. Queste e le altre opere realizzate tra il 1972 e il 1979 sono le più importanti che l’artista ha prodotto e mettono in evidenza i fondamenti del suo lavoro. Il 1972 è anche l’anno a partire dal quale decide di inserire una “e” fra il nome e il cognome evidenziando così il dualismo della sua identità, l’alterità che è all’origine del principio della delega, ovvero la scissione tra ideazione, di cui l’artista è l’artefice, ed esecuzione dell’opera che può infatti avvenire tramite una comunità di lavoro, una manodopera esperta, come nel caso delle ricamatrici afghane. Il volume documenta quindi un periodo di profonda sperimentazione per l’artista torinese che, dopo un esordio legato all’arte povera, se ne allontana. Prosegue tuttavia la sua ricerca concettuale su principi generativi quali il tempo, l’ordine e il disordine, l’uguale e il diverso.

Il progetto di catalogazione sancisce la collaborazione tra l’Archivio Alighiero Boetti e la Fondazione Alighiero e Boetti e prevede la pubblicazione di 4 volumi (il primo tomo è stato pubblicato nel 2009), a cura dell’Archivio Alighiero Boetti con la direzione scientifica di Jean-Christophe Ammann. In questo volume Ammann ha condotto un dibattito a più voci con Achille Bonito Oliva, Laura Cherubini, Giulio Verzotti, Franco La Cecla, cui si aggiungono un testo di Giulio Paolini e uno di Annemarie Sauzeau.